idee e itinerari turistici per scoprire la Basilicata

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Mercoledì, 19 Agosto 2015 17:08

In bici sulla montagna potentina

Una bici robusta, un po' di allenamento e magari una macchina fotografica nello zainetto, per immortalare i bellissimi paesaggi che faranno da contorno alla vostra passeggiata. Il nostro itinerario vi porterà alla scoperta delle montagne che circondano la città di Potenza, viaggiando tra boschi e piccoli borghi arrampicati tra le rocce.

In bici sulla montagna potentina


TAPPE 

Potenza - Abriola - Potenza

TEMPO DI VISITA 

Un giorno, il percorso è lungo circa 54 Km

QUANDO

Da aprile ad ottobre

A CHI LO CONSIGLIAMO

Ciclisti esperti e allenati, alcuni tratti sono impegnativi

COME

In bici, principalmente su fondo asfaltato 



PARTENZA E PRIMA TAPPA: OASI WWF 

Si parte da Potenza e si fa tappa all’Oasi del WWF del Lago di Pantano (sotto). La riserva è stata creata nel 1990 per tutelare la vegetazione e la fauna del lago: salici, ontani, pioppi e macchia mediterranea sono un’importante stazione di sosta e di nidificazione di uccelli migratori e stanziali. 

Il lago di Pignola

Gli amanti dello birdwatching possono osservare da capanni in legno rapaci, poiane, aironi cenerini, cormorani, falchi, gazzette. Una pista ciclabile percorre per intero il perimetro dell’invaso.


SECONDA TAPPA: SELLATA E PIERFAONE

Lasciato il Lago di Pantano inizia la salita per raggiungere il valico della Sellata (1250 m) e Pierfaone ( 1400 m), attraverso ombrose stradine di montagna, circondate da boschi. Nei mesi invernali la zona è una stazione sciistica con uno sviluppo delle piste di circa 10 chilometri.


TERZA TAPPA: ABRIOLA

Panorama del comune di Abriola, in Basilicata

Una spettacolare discesa porta al piccolo centro abitato di Abriola. A questo punto vi consigliamo di lasciare la bici per un po' e passeggiare trai vicoli di questo paesino; di particolare pregio la Chiesa di San Valentino e la torre medioevale a pianta quadrata che ricordano il passato di Abriola un tempo roccaforte araba.


QUARTA TAPPA: PIGNOLA

Riprese le biciclette, prima di fare ritorno a Potenza è d’obbligo una sosta nel paesino di Pignola che abbiamo attraversato rapidamente all’andata. Palazzi del XVII e del XVIII secolo, con molti bei portali in pietra caratterizzano il centro storico. Di particolare interesse la Chiesa di S. Maria Maggiore

Lasciata Pignola si fa ritorno a Potenza in giornata.

In bici nei dintorni di Potenza 

VEDI ANCHE IL NOSTRO ITINERARIO PER VISITARE POTENZA

CREDIT PHOTO
Foto ciclisti: www.lucaninatura.it

Published in La montagna potentina
Martedì, 18 Agosto 2015 17:55

Cosa vedere a Policoro

Mare, storia e natura: sono questi i tre ingredienti che rendono Policoro la meta ideale per una vacanza rilassante, per riscoprire il fascino di un nobile passato e lasciarsi sorprendere dalla bellezza di flora e fauna.


IL FASCINO DELLA MAGNA GRECIA, TRA NATURA E RELAX 

Policoro sorge infatti a pochi passi dalle rovine dell’antica Heraklea, importante polis della Magna Grecia.  È qui che Pirro combatté l’esercito romano nel 280 a.C.. A testimoniare questo glorioso passato c’è il Museo Archeologico della Sirtide, che custodisce i resti dell’antica città.

Ma non si può andare via da questi luoghi senza aver assaporato le famose fragole di Policoro, frutto saporito che in queste zone trova terreno fertile per crescere rigoglioso. E poi c’è il mare: paesaggio incontaminato, acque cristalline e pulite (Bandiera Blu 2016), tanto che le tartarughe caretta caretta hanno scelto queste spiagge per deporre le loro uova. Possiamo fidarci!

La spiaggia di Policoro 


TRE BUONI MOTIVI PER VISITARE POLICORO


1. LE ACQUE PURE DEL MARE IONIO

A differenza delle altre spiagge lucane che si affacciano sullo Ionio, la spiaggia di Policoro è fatta da sabbia e piccoli ciottoli. Le acque sono mediamente profonde. Talvolta è possibile avvistare gruppi di delfini che nuotano al largo. Il litorale è fornito di lidi che si alternano a tratti di spiaggia libera. Presenti numerose strutture ricettive che offrono ospitalità a prezzi contenuti.


2. L'ANTICA HERAKLEA

Policoro sorge a pochi chilometri dalle rovine dell’antica polis greca di Heraklea. In prossimità del parco archeologico è possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale della Sirtide che custodisce corredi funerari, armature in bronzo, gioielli in argento, oro e ambra, testimonianza di un glorioso passato. Il museo ha adottato la Carta della qualità dei servizi del MiBACT.

Gli scavi di Policoro


3. LA RICCHEZZA DELLA FAUNA

A pochi chilometri dalla città si trova l’oasi WWF Policoro Hearklea, che fa parte della vasta Riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro (500 ettari). È uno degli ultimi boschi allagati costieri del nostro paese ed è una metà imperdibile per gli appassionati di birdwatching.

Policoro, oasi WWF

ll Pantano di Policoro è infatti un'importante area di sosta per numerosi uccelli migratori, di cui ne state censite circa 170 specie, come l'airone bianco maggiore, l'airone cenerino, la spatola. L’oasi offre rifugio anche a moltissime tartarughe marine come la tartaruga caretta caretta. Il parco è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00, per visite guidate è necessaria la prenotazione.

PRIMA DI PARTIRE PER POLICORO, LEGGETE IL NOSTRO ITINERARIO ALLA SCOPERTA DELLA COSTA IONICA!

Published in Policoro
Martedì, 18 Agosto 2015 17:52

Cosa vedere a Maratea

Romantica, elegante, incontaminata: alcuni hanno battezzato Maratea la “perla del Tirreno” per la sua bellezza preziosa che fa innamorare al primo sguardo.

Grotte marine, spiagge silenziose e montagne lussureggianti che precipitano in acque trasparenti, Maratea è una delle mete turistiche più visitate in Basilicata e una tappa ideale per chi ama il mare. Chi pratica snorkeling o immersione qui può immergersi in acque limpide (Bandiera Blu 2016) per ammirare la ricca vegetazione dei fondali.

UN POSTO ROMANTICO, DOVE LA LUNA SI SPECCHIA NEL MARE

Il borgo di Maratea ha le bellezza tipica dei piccoli centri mediterranei, con le case di colore bianco e le viuzze che si perdono in romantiche piazzette. Le coppie non possono lasciare Maratea senza aver cenato a lume di candela in uno dei rinomati ristoranti del porto, al chiaro di luna e cullati dalla brezza del vento.

Su tutto domina l’enorme statua del Cristo Redentore (seconda per grandezza solo a quella di Rio de Janeiro), alta ventuno metri e costruita sulla cima del monte San Biagio. Da lì si può ammirare la costiera di Maratea in tutto il suo splendore. Vi assicuriamo che ne vale la pena.

La statua del Cristo Redentore a Maratea  


TRE BUONI MOTIVI PER VISITARE MARATEA


  1. UN MARE CRISTALLINO

Se siete curiosi e amate il mare a Maratea potete divertirvi a cambiare spiaggia ogni giorno. Sono moltissime, ognuna diversa per caratteristiche e panorama, alcune sono raggiungibili solo via mare.

Tra tutte vi consigliamo di visitare la spiaggia di cala Jannita, meglio conosciuta come “La spiaggia nera”, per via della sua sabbia dal caratteristico colore scuro; la spiaggia di Macarro invece è una delle più conosciute e frequentate, dove il blu del mare si fonde con il grigio della sabbia e il verde della vegetazione; c’è poi la la spiaggia della secca di Castrocucco (sotto), dove gli scogli hanno creato un’incantevole piscina naturale o la spiaggia di A’Gnola, sabbiosa ed estesa.

La spiaggia di Castrocucco a Maratea


2. ESPLORARE LA NATURA MARINA

Gli appassionati di immersione e snorkeling a Maratea possono ammirare fondali ricchi di flora e fauna, oltre ad importanti reperti di età ellenistico-romana. Imperdibili le visite alle grotte marine della zona. A pochi chilometri da Maratea inoltre si trova la bellissima isola di Dino, un isolotto ricco di vegetazione che ospita nelle sue acque due grotte: la Grotta Azzurra e la Grotta del Leone.

Se siete appassionati di natura ma non ve la sentite di immergervi potrete scegliere tra numerosi itinerari di visita in barca.

Se avete voglia di fare una passeggiata non dimenticate di far visita alla bellissima Grotta delle Meraviglie, che si trova a Marina di Maratea e si percorre a piedi. 


3. PERDERSI NEI VICOLI DEL BORGO

Maratea è conosciuta anche come “La città delle 44 chiese” grazie alle numerose chiesette, eremi, edicole e monasteri sparsi nella città e in buona parte del territorio circostante. Particolarmente interessanti sono la Chiesa dell’Immacolata, ornata con preziosi affreschi, la Chiesa di Santa Maria Maggiore  e la Chiesa della Madonna degli Ulivi.

Una visita a parte merita la statua di Cristo Redentore, di cui abbiamo parlato nella presentazione. È raggiungibile in auto, ma l’ultimo tratto va percorso con le navette che collegano il monumento con il parcheggio. Gli amanti dell’arte potranno perdersi tra le opere esposte nei vicoli del paese che nei mesi estivi si riempiono di mostre temporanee e gallerie all’aperto dal fascino bohémien. 

La piazzetta di Maratea

Published in Maratea
Martedì, 18 Agosto 2015 17:44

Cosa vedere a Melfi

Ciò che colpisce quando ci si avvicina a Melfi per la prima volta è il castello che si erge maestoso su una verde collina, con le mura che scendono lungo i fianchi e si perdono in un intrico di case dai tetti scarlatti.

IL REGNO DI FEDERICO II

Se siete appassionati di storia e giungete in Basilicata, non potete andare via prima di aver visto Melfi, roccaforte di Federico II di Svevia, sovrano illuminato e misterioso.
È da Melfi che l’imperatore promulga nel 1231 le “Costituzioni melfitane”, norme che per la prima volta riconoscevano alle donne diritti sconosciuti all’epoca ed è nei boschi intorno a Melfi che il sovrano amava cacciare con il falcone.

Ma Melfi non è solo storia, a due passi dal paese potete trascorrere una giornata di relax nei prati che circondano i laghi di Monticchio, due bellissimi specchi d’acqua di origine vulcanica; è sulle montagne della zona che nasce l’Aglianico del Vulture, vino DOC annoverato tra i più grandi vini rossi d’Italia. Che dite? Vi abbiamo convinto?

Scorcio di Melfi e del castello


TRE BUONI MOTIVI PER VISITARE MELFI


1. LA FIGURA DI FEDERICO II

Se visitate Melfi non potete non vedere il castello, imponente struttura di origine normanna (fine XI secolo) che al suo interno ospita il Museo Archeologico Nazionale del Melfese che custodisce preziosi reperti del VII-III secolo a.C. oltre allo splendido Sarcofago di Rapolla, opera della seconda metà del II secolo, proveniente dall’Asia Minore.

Bellissima inoltre la Cattedrale risalente al 1056 e la cripta di santa Margherita, chiesa rupestre che al suo interno reca affreschi perfettamente conservati, tra cui spicca il “monito dei morti” in cui pare sia rappresentato Federico II in abiti da falconiere.

Melfi, Cripta di Santa Margherita

Se vi interessa la storia di Federico II vi consigliamo di far visita anche al castello di Lagopesole, uno splendido maniero su di una collina, situato a pochi chilometri da Melfi.

SCOPRITE NOSTRO ITINERARIO SULLE TRACCE DI FEDERICO II DI SVEVIA!


2.  I LAGHI DI MONTICCHIO 

A pochi chilometri  da Melfi trovate i laghi di Monticchio, due specchi d’acqua di origine vulcanica che si stendono ai piedi del monte Vulture, i cui boschi ospitano la Acanthobrahmaeaeuropaea, splendida falena che vive solo in questi luoghi.

Sulle placide acque del lato si staglia l’abbazia di San Michele, che oggi ospita il museo di Storia Naturale del Vulture.

Laghi di Monticchio, Melfi


3. L' AGLIANICO DEL VULTURE

Questi luoghi sono la patria del celebre Aglianico del Vulture, annoverato tra i più grandi vini rossi d'Italia. Questo vino, il cui vitigno cresce sulle pendici e nella valle del vulcano spento del Vulture, ha un colore rubino che tende al granato con riflessi aranciati con l’età.

All'olfatto risultano riconoscibili profumi di mora e prugna selvatica, note di viola e di fragole di bosco, a cui il tempo apporta sentori di liquirizia, cioccolato fondente, pepe nero. In bocca l'Aglianico del Vulture risulta complesso, moderatamente tannico e fresco, con una gradazione alcolica tra i 12,5° e i 13,5°.

SCOPRITE IL NOSTRO ITINERARIO ALLA SCOPERTA DEL MONTE VULTURE, TRA AGLIANICO E ACQUE MINERALI 

Published in Melfi
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