idee e itinerari turistici per scoprire la Basilicata

Antonio Archetti

Antonio Archetti

Ben ritrovati, oggi desidero parlarvi di un legume che forse non tutti amano per differenti motivi ma che è una vera eccellenza della mia terra, ormai riconosciuto con il marchio IGP pertanto tenterò l’ardua impresa di convincere anche i più scettici a provarlo. Si tratta dei Fagioli di Sarconi la cui zona di produzione è la Val d’Agri, specificatamente i comuni di Sarconi, Grumento Nova, Marsiconuovo, Marsicovetere, Moliterno, Paterno, San Martino d’Agri, Spinoso, Tramutola, Viggiano.

Fagioli di Sarconi
Foto: www.fagiolodisarconi.it

 

Sono prodotti legati all’ambiente di questi territori dove le particolari condizioni climariche permettono la produzione di fagioli di elevata qualità e dall’inconfondibile sapore dolce, inoltre la loro morbidezza e la buccia sottile li rendono particolarmente digeribili.Ne esistono ben 19 varietà pertanto ognuno potrà scegliere quello che si addice maggiormente ai propri gusti.

La nota dolente di questo prodotto è la difficile reperibilità al di fuori delle zone di produzione, salvo alcune fornitissime gastronomie, perciò se volete provarlo l’unico modo per assaggiare i Fagioli di Sarconi è quello di acquistarli online su alcuni siti specializzati nella commercializzazione di tipicità lucane o su quelli delle aziende di produzione.

Io però vi suggerisco anche un’altra strada, quella di recarvi un weekend in uno di questi caratteristici borghi, lontano dal caos, circondati da paesaggi rasserenanti e coccolati dalla calorosa accoglienza della mia gente.

Potrete sperimentare sul posto, nelle varie trattorie o agriturismi, le molteplici pietanze a base di fagioli dalle zuppe, alla pasta fatta in casa, alle salsicce in umido, ai dolci, ai gelati ed alle marmellate.

La sagra che si tiene a Sarconi ad agosto potrebbe essere l’occasione perfetta. Due giorni dedicati a cibo, mostre, spettacoli di strada, musica e folclore, tutto “ispirato” al fagiolo. Potrete inoltre aggirarvi tra le vie del suggestivo centro storico per scoprire, aiutati dalle didascalie, tutte le varietà del fagiolo, la loro storia e il loro legame antico col territorio.

Vi lascio con questa semplice ma gustosissima ricetta, veloce da preparare per chi ha poco tempo, inoltre è un’ottima base se voleste gustarla con l’aggiunta di cozze o vongole, provate per credere!!

 

La ricetta: cavatelli e fagioli

Cavatelli e fagioli
Foto: www.cuochiepadelle.it

Ingredienti per 4 persone

  • 300 gr di cavatelli freschi;
  • 400 g di fagioli Tabacchini di Sarconi;
  • qualche spicchio d'aglio;
  • 100 grammi di pancetta tagliata fine;
  • un battuto di cipolla;
  • un pugno di prezzemolo finemente tagliato;
  • sale, pepe e passato di pomodoro q. b.

Preparazione

Fate cuocere i fagioli a fuoco lento fino ad ultimare la cottura. A parte in un tegame, meglio se di terracotta, soffriggete in olio di oliva qualche spicchio di aglio che toglierete appena rosolato. Aggiungete la pancetta e la cipolla, imbiondite il tutto e da ultimo mettete una parte di prezzemolo. Scolate i fagioli, conservando il brodo, aggiungeteli al soffritto, preparato in precedenza, unendo anche il passato di pomodoro, salate e pepate. Fate insaporire per una decina di minuti poi versateli nel loro brodo lasciandoli bollire per circa mezz'ora. Da ultimo aggiungete il prezzemolo rimasto e servite.

 

Giovanna De Stefano

L’area dei laghi di Monticchio è situata alle pendici dell’antico vulcano del monte Vulture, che i suoi abitanti chiamano "La montagna". La zona, caratterizzata da una natura selvaggia ed incontaminata, è ricca di boschi e fonti di acqua minerale.

Laghi di Monticchio

Immergersi nella natura...

Diversi sentieri vi condurranno a vivere l’esperienza del silenzio e della contemplazione, unite all'emozione della scoperta. Potrete passeggiare alla ricerca delle fonti nascoste nei boschi, per gustare direttamente dal palmo delle mani la fresca acqua sorgiva e riconoscere le numerose erbe selvatiche da utilizzare per la cura della propria persona. Scoprire il Vulture significa immergersi  in un territorio ricco di bellezze naturali ancora incontaminate.

Al termine della passeggiata potrete noleggiare un pedalò per lasciarvi cullare dalle acque del lago, vedere da vicino le ninfee e godere delle diverse sfumature del lago, le cui acque hanno la temperatura più elevata dei laghi d’Italia.

...tra cultura e storia

Oltre ad ammirare le bellezze naturali del luogo, ai laghi di Monticchio c'è spazio anche per cultura e storia.

Passeggiando intorno ai laghi infatti ci si potrà stupire di fronte alla bellezza dei ruderi dell’Abbazia di Sant’Ippolito e ancora di più nel vedere l’immagine riflessa della Badia di San Michele Arcangelo nel Lago piccolo.

Ancora oggi essa "Appare come uno squarcio di candore abbagliante tra gli alberi del bosco e racconta antiche vicende di uomini, momenti tristi e lieti di una storia secolare.”

SCOPRITE ANCHE IL NOSTRO ITINERARIO ALLA SCOPERTA DEL MONTE VULTURE, TRA AGLIANICO E ACQUE MINERALI

 

Laghi di Monticchio

La sua storia cominciò nel X sec con l’arrivo dei monaci Basiliani nell’area del Vulture e poi diventò meta di altri ordini monastici, di papi ed imperatori. L’abbazia, del VIII secolo d.c, è costituita da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di San Michele.

Nei primi due piani dell’abbazia è stato allestito un interattivo e prezioso “Museo di Storia Naturale del Vulture” dove si potrà vivere il percorso di sviluppo della flora e fauna della zona.

Uscendo dall’Abbazia si potrà anche partecipare ad una visita delle Grotte del brigante Crocco, ubicate in una zona più alta da cui sarà possibile affacciarsi sul belvedere per ammirare le due “gemme” di origine vulcanica.

Se avete altre curiosità potete rivolgervi agli amici dell’associazione culturale "La Tenda del Bivacco". Vi daranno tutte le informazioni per visitare i laghi di Monticchio.

Potete rivolgervi a loro anche per ammirare, presso il “Centro per la Conservazione della Natura in Basilicata” i volatili della zona e fotografare i famosi rapaci del Gruppo Falconieri “De arte venandi” di Melfi.

INFO
www.latendadelbivacco.com

 

 

Nelle nostre città si inizia a sentire l’inconfondibile odore delle caldarroste, e noi, come tanti segugi, ne seguiamo l’aroma, ma arrivati davanti al venditore il più delle volte desistiamo dall’acquisto non appena vediamo il prezzo del cartoccio di castagne rimanendo con l’acquolina in bocca. Ma allora perché non approfittare delle belle giornate di sole che ci regala il mese di ottobre per organizzare un fine settimana in Basilicata coniugando la raccolta delle castagne alla  visita dei nostri incantevoli borghi?

Bene ma prima di partire vi do qualche informazione su questo frutto autunnale e su come raccoglierlo.

Le castagne, ricche di sostanze nutritive

Il castagno viene definito l’albero del pane poiché ha rappresentato un’importante fonte di approvvigionamento alimentare per intere generazioni, particolarmente nei periodi di difficoltà in quanto il suo frutto è ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo.

La castagna è molto ricca di sostanze amidacee, è quindi nutriente ed energetica, inoltre la ricchezza in carboidrati complessi la rende simile per valore nutritivo ai cereali diventando una valida alternativa in caso di intolleranza.

La castagna contiene potassio, per  rinforzare i muscoli,  zolfo, ottimo antisettico e disinfettante,  sodio, utile alla digestione e all’assimilazione, magnesio, che agisce come rigenerante dei nervi, calcio e cloro, utili per  ossa, sangue, nervi e tendini. Come se non bastasse riduce il colesterolo, riequilibra la flora batterica ed è ricca di vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6,B9, Cb12, C e D.

Consigli per la raccolta delle castagne

Paniere con castagne

Per la raccolta è consigliabile indossare scarponi antiscivolo, pantaloni lunghi, calzettoni, guanti e una giacca per contrastare l’umidità dei boschi. E’ utile portarsi un bastone per aprire i ricci caduti a terra e un cestino di vimini o sacchetti di iuta per depositare le castagne raccolte che non vanno messe in buste di plastica per evitare che marciscano. Scegliete solo quelle sode ed intatte, i frutti troppo morbidi o che presentano dei gusci bucherellati possono contenere dei parassiti.

Ultimo consiglio: attenzione a non avventurarvi in riserve private nelle quali è vietata la raccolta. Non scavalcate recinzioni, ma parlate con la popolazione locale che vi saprà indicare dove poter andare a raccogliere le castagne. 

Le castagne in Basilicata

Melfi, panorama

Per un fine settimana all’insegna della castagna e della cultura, vi consiglio la zona  del Vulture (Melfi, Rapolla, Venosa), il Pollino, (San Severino Lucano, Rotonda) e il Parco Nazionale dell’Appenino Lucano ( Moliterno, Tramutola). Qui sono numerosi gli appuntamenti gastronomici in suo onore, la potrete gustare in svariate e succulente preparazioni sia presso ristoranti caratteristici che passeggiando tra le vie di affascinanti centri storici:

Melfi (foto sopra) – la sagra della “Varola” - 22 e 23 Ottobre 2016;

Spinoso – Sagra della Castagna – 23 Ottobre 2016;

Tramutola - La sagra della Castagna Munnaredda – 29 e 30 Ottobre 2016;

Rotonda – Sagra della Castagna- 29, 30 e 31 Ottobre 2016.

Pollino, bosco

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